sabato 19 aprile 2008

Da qualche ora non piove...

Da qualche ora non piove
e sulla strada scura giocano
colorati e tremuli barbagli
caduti dalle vetrine, dai lampioni
dalle poche finestre ancora accese.
Sono i vetri di una chiesa
esplosi in quell’universo
che mi cingeva
ragazzino
sopraffatto anche nell’anima
dalla sua confortante
monolitica
grandezza
Adesso, basta un lieve vento fresco…
Porta con sé lo sferragliare
liquido di un tram
La corsa di un’auto
che fugge via
nel fruscio di un’onda
che ritorna per dissolversi
dov’era partita
Uomini sui marciapiedi
a litigare per inerzia e futilità.
Suoni abissali
confusi
in un gorgoglio
catturato ad un angolo
della mia città
Sembrano giungere da molto lontano...
a disperdere i miei pensieri
A lasciarmi vuoto di tutto me stesso
Qualcuno
chissà dove
avrà spalancato una porta
e il mio mondo
scivola via
scomparendo
diluito nel sospetto
che il nulla pesi
quanto l’universo intero
E che l’uomo
è
forse
la sua opera bella
ma si guarda allo specchio
ignorando
che di lui
esiste
solo
il riflesso
di un sorriso divertito
del caso

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