venerdì 11 luglio 2008

Io perdigiorno che non sono altro

Il mio compare sul divano sotto la finestra, appunti in mano, fissa il soffitto. Io disegno pensieri sul muro alle sue spalle, seduto su una sedia tra il tavolo e il divano, appunti sulle ginocchia. Non serve dirlo, ciascuno rimuginando l’equazione di vattelapesca all’una di notte ormai passata.
Lo guardo e mi metto a ridere, sembriamo un po’ pazzi un po’ coglioni -Chi crederebbe che qui non basta solo sputar sangue ad ogni cazzo di esame?- dice. Ci capiamo io e il mio compare.
A chi dice che sono un perdigiorno rispondo solitamente che è vero. Perché cosa dovrei inventarmi per rispondere altro a chi non c’è dentro.
È pur vero che ho perso tempo, ma come funziona il tempo ad ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano per uno come me?
Se sputi sangue per un esame, e sputi qualche goccia anche per altro che vorresti essere ma al momento non puoi perché le tue vene portano quello, per altro che vorresti funzionasse, magari una donna con complicazioni di questo mondo.
Se sputi sangue per almeno due obbiettivi nello stesso tempo, è quasi certo che spari a salve il giorno dell’esame. Ti sei svenato comunque, ma per nulla. Molte volte è successo. Che poi, nella maggior parte dei casi non va nemmeno se l’obbiettivo è quello soltanto.
Questo era ieri. Adesso, dopo tre ore su un foglio a scrivere formule da una riga, incrociando le dita che non fosse per nulla, vado a dormire.
Voi dite pure che non faccio un cazzo. Io dormirò lo stesso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Bravo Mauro....dai che stavolta è andata!!!
Luca

Mauro Casellato ha detto...

Il mio compare..

Anonimo ha detto...

...la tua coinquilina "preferita"...

proprio vero che non hai un cazzo da fare :)

...oddio..forse sono stata contagiata...