venerdì 15 febbraio 2008

Il tabernacolo

Un pomeriggio sul far del tramonto d’un estate che gl'ha tolto il fiato nel incessante adoperarsi per soddisfare una promessa di mille e succosi baci al giorno, quasi in lacrime, distesa sopra teneri fiori di campo, si mise a spiegargli che lei l'aveva fatto, ma solo quando, sicura sicura “something strong” carezzava felicemente in grembo. Infallibilmente una lacrima la segnava delusa in volto e lui si rivelava quel tipo che sfrutta le donnine graziose in cerca di un po’ di sesso e tanto amore.
Ma Frank è tutt'altro, ed è come lei. E l'hanno fatto. Lei l'ha chiesto perché lei si sentiva pronta. Non vi sto a dire quanto Frank fosse preparato, ciò che conta è che in quel momento, e proprio in quell’istante, l'aveva sentita sua per la prima volta. Si era concessa tutta e lasciava d’intendere una cosa sola. Quella donna voleva lui, e lo voleva molto. La sua sicurezza mistificava l’incondizionata fiducia nei sentimenti che ricambiava con lei, e allora...? What’s the matter?
Poi una sera esce diversa portando con sé, tra quelle stesse labbra dell’ultimo giurato amplesso d’anima e corpo, amare parole d’un più ruvido amore - Che hai?-, le chiese perplesso dal suo ostinato silenzio - Nulla!...- come ovvio traspariva nel suo broncio muto -Guarda che non ti riporto a casa e ti tengo con me se non vuoti il sacco!-, insistette lui bussando un po’seccato - Meglio...Anzi, bello!...- lei, per ritornare ai sottotitoli che scorrevano nel cervello confuso di Frank sempre troppo veloci per afferrare un verosimile plot della situazione...”Quasi quasi mi arrendo!”, si disse. Insomma, perchè prendersela con lui per questo? Alcune donne son fatte per non esser capite fin dove vorresti, immerse come appaiono nel mistero del loro sacro tabernacolo vaginale. Questioni di fede, suppongo...
-Preferisci che invece ti riporti a casa tua adesso?...- Lunga pausa, interminabile pausa, riprende con dei preoccupanti occhi rossi che hanno smesso il lieve sorriso appena ritrovato…-Tra noi non potrà mai essere una cosa seria....- E s’alza un vento da sud...Tra loro, ora, rotola un covone di fieno che nel buio scompare, mai esistito -...sei troppo basso!- ...giù la testa, Bum! Imperversa un vento di sabbia finissima. Un lupo in fondo al viale abbaia ansioso ai rami e alle foglie che stanno per agguantarlo. Lo sguardo di Frank segue spalancato un altro covone...poi ancora su di lei, disarmato, per l’ultimo duello al cessar del Trillo. - Ma se l'abbiamo fatto solo perché eri convinta che fosse, una cosa seria!- Ancora Bum!... -Possiamo continuare così, mi piace quello che facciamo, però questa è la verità- ...Voragine di sangue allo stomaco...giuro, altro Bum Bum!
- Tanta verità mi ha letteralmente strappato mutande e poche altre parole da titoli di coda. Sai, quelle che scorrono via in fretta per l’inatteso, “The end”-
Detto questo, butta giù l'ultimo dito di birra e se ne torna a casa mezzo ubriaco, danzando barcollante e leggero, come alla prima volta su un tappeto volante. Hankcok Frank s'era raccontato.

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