venerdì 4 gennaio 2008

Portami con te

Arrivi amica mia
e lo confesso...
non t'aspettavo!
Entrerai
la mia porta
già lo sai
la festa non sarà il frutto
del mio affanno
Di questo ed altro leggero
da qualche tempo non mi curo
Vorrei raccontarti del mio spirito allegro
del cielo, del sole e il campo di frumento
abbracciati a giocare fanciulli
nel voluttuoso legame
in cui li impegna il vento
Avessi una maschera
ti direi comunque
"E' così, te lo giuro!"

Sentire nell'istante
di ogni goccia
il dolore
che al suolo s’infrange
Credere
nel mondo dell'uomo
vivere
con il volto dell'uomo
e che tuttavia per sé solo piange
Sarebbe questo, della vita
il regalo più importante?
Quanta pioggia
ancora
dovrà scendere
a confondere le mie lacrime
perché loro non se n'accorgano...
Quanto silenzio basterà
a risucchiare nel vuoto
il grido che aspetto dentro
perché loro non s'assordino?

Ricorda d’estate
quest'aria umida
come di mare
in una mano
innamorata che ti sfiora...
avvolgente, dolce velo di sudore
per l'ansia dell'incontro
E assapora il momento
in cui la ritrae
il timore sensibile
alla virginea passione

Piccola mia...
non lasciarmi
soffocare
nascosto
nella consolazione
Portami
finalmente
verso l'orlo dell'abisso
scavato nella tua disperazione.
Abbandonami
alla misteriosa scelta
di quella voragine dove le coscienze
incontrano nel destino
il loro cammino...
oppure il sentiero
spezzato
mai
raccontato
in altre pagine

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